UN BOMBER ALLA CORTE DELL’INNOMINATO

Intervista a Gabriel Lozza

Foto di Gabriel Lozza

UN BOMBER ALLA CORTE DELL’INNOMINATO

“Il treno ferma in tutte le stazioni ad esclusione di: Vercurago San Girolamo”.

Chiunque sia stato pendolare, per lavoro o per l’università avrà sentito almeno una volta questo annuncio, creando grande curiosità verso questo piccolo paesino sulle rive del lago di Lecco.

Qui però, il Manzoni pose il castello in cui “L’innominato” nemesi de “I promessi sposi” che si redimerà in punto di morte.

Inizia qui anche la storia di Gabriel Lozza, detto il Cobra, bomber della Vibe Ronchese che sta vivendo un periodo magico in queste ultime settimane.

Gabriel, da dove parte la tua storia?

“Ho iniziato a giocare da piccolissimo a Vercurago e mi ha preso subito il Lecco. Nella prima stagione coi pulcini avrò segnato duecento gol: inarrestabile. Così è arrivata l’Inter e sono rimasto con loro fino agli esordienti per poi passare al Monza, all’Olginatese e debuttare in prima squadra con la Cisanese”.

Da piccolo subito esperienze importanti, cosa ti hanno lasciato?

“Ho imparato moltissimo, soprattutto come stare in campo. Mi porto via ricordi bellissimi come i tornei all’estero e le partite contro grandi squadre come il Barcellona o il Chelsea”.

Secondo te cosa ti è mancato per continuare a quel livello?

“Probabilmente la differenza vera a quel livello la fa tantissimo la testa. Io ero molto piccolo e non capivo realmente il peso di cosa stava succedendo intorno a me: volevo solo giocare. Serve il talento per arrivare in alto però se non capisci realmente la fortuna che hai…

Nel calcio come nella vita bisogna avere obiettivi chiari per sfondare, ero solo un bambino e non mi sono reso conto dell’opportunità che ho avuto”.

Tornando al presente invece stai vivendo un momento di forma straripante

“Si,sono molto contento. All’inizio ho avuto qualche partita in cui la palla non voleva entrare e cominciava a pesarmi la cosa: ero ossessionato. Poi ho capito che tutto questo nervosismo portava sola fo are errori ed ho cominciato a giocare per la squadra e da lì sono arrivati anche i gol”.

E che gol: doppietta domenica scorsa, gol e due rigori procurati questa giornata.

“Pensare che all’andata contro il Lissone il rigore lo avevo sbagliato! Da quel momento ha cominciato a tirare il capitano Colombo, mentre domenica è stato lui a mancare il bersaglio dagli undici metri”.

Il secondo rigore l’hai chiesto tu di tirarlo?

“In realtà no perché la palla l’aveva ancora Colombo, poi ci siamo guardati lui mi ha dato la palla e ha detto di batterlo io che ne avevo procurati due. Sono stato molto contento”

Vittoria grazie al tuo rigore che ha portato la Vibe ancora più avanti

“Abbiamo fatto un’ottima partita cancellando subito la sconfitta di mercoledì, abbiamo reagito davvero da squadra. Contro la Di.Po abbiamo sbagliato forse a voler giocare a tutti i costi su un campo in cui, per le condizioni del terreno, avremmo avuto subito immaginare sarebbe stata una battaglia”

Una sconfitta che insegna cosa?

“Che non bisogna mai abbassare la guardia. Dobbiamo migliorare nel cinismo, creiamo moltissimo ma non finalizziamo abbastanza e rischi di pagarlo”

Cosa ti chiede il mister?

“Per il mister anche la punta deve essere presente in fase difensiva. Mi chiede di pressare sempre il mediano, di sacrificarmi per la squadra e io lo faccio volentieri”

Obiettivi per il proseguo di stagione?

“Continuare a lavorare e vincere ovviamente!”

VIBE Ronchese