L’INGEGNERE DEL GOL
Intervista a Matteo Poli il Nainggolan intellettuale
“Io nella vita studio: frequento il terzo anno di ingegneria edile. Lo so che magari non è propriamente nell’immaginario collettivo ma mi piace molto.”
Matteo Poli, quasi 23 anni, non è un calciatore come gli altri e non solo per la sua passione per lo studio.
Sentendolo parlare, anche un po’ impacciato a tratti, traspare proprio la genuinità di questo ragazzo di Vimercate, introdotto nel mondo del calcio dal papà.
Matteo quindi è grazie a tuo papà se hai cominciato a giocare?
“Diciamo che il calcio, ovviamente, è un qualcosa a cui tutti i bimbi si avvicinano da piccoli ma sicuramente la passione di mio papà mi ha contagiato. Lui in realtà non ha mai giocato ad alti livelli, ha smesso credo a 18/19 anni, ma il suo coinvolgimento per il mondo del pallone, unito al suo tifo per il Milan, mi hanno contagiato.”
Contagiato anche per la passione rossonera?
“Ovviamente, ora sono anni un po’ così ma mi ricordo le soddisfazioni quando ero più piccolo. La champions del 2003 non la ricordo ma quella del 2007 la ricordo eccome. Torneremo grandi ne sono certo!”
Quindi se dovessi chiederti un calciatore a cui ti ispiri mi aspetto uno del grande Milan
“Invece, se proprio devo dirne uno, risponderei Nainggolan. Un altro che non sta passando un grande momento di forma, ma che alla Roma mi faceva impazzire. La sua capacità di pressing e di inserimento corrisponde a quello che vorrei dare in campo.”
Sarà contento il mister di aver un giocatore così
“Lo spero proprio perché sono io il primo a volerlo rendere soddisfatto. Mi piace molto il mister, è preparato ed ha smesso di giocare non da troppo, cosa che è positiva anche per noi ragazzi. Ci dà molta libertà di giocare e di dare sfogo alle nostre caratteristiche in campo.”
In campo poi domenica ti sei fatto sentire con un Eurogol!
“E’ la prima volta che faccio un gol così a dire il vero (ride ndr). L’anno scorso ne avevo fatto un altro abbastanza bello ma non così. Sono stato bravo a recuperare quella palla e metterla nel sette, ma lo devo al fatto che abbiamo preparato la partita per aggredire da subito e permettermi di fare quella giocata.”
Un bel ringraziamento verso il mister e i tuoi compagni di squadra dunque
“I ragazzi sono tutto davvero. Abbiamo un gruppo fantastico, usciamo sempre insieme ci troviamo anche quando non ci alleniamo è molto bello, da fiducia. A livello umano siamo fantastici ma anche a livello tecnico. Credo tantissimo nel potenziale di questa squadra, abbiamo ragazzi giovani e ambiziosi il che fa solo bene.”
Tornando a tuo papà so che è presente anche in tribuna, un altro da far contento?
“Mio papà è sempre molto attento e viene a vedere le partite, lo vedo lì vicino a me. In realtà lui non è una persona che mi mette pressione, commenta le partite ma anche se gioco bene preferisce guardare alla prestazione della squadra. Complimenti pochi, diciamo il necessario.”
Quindi domenica per il gol i complimenti sono arrivati?
“Si, infatti in quel momento mi sono reso conto che probabilmente il gol è stato davvero bello!”
Come ultima domanda ti chiederei dei tuoi studi
“Come già detto so che non è molto usuale ma ci metto davvero me stesso. Il calcio è una cosa che amo e mi aiuta a togliere la testa dai libri, però adoro quello che studio. Quindi olio di gomito, rimboccarsi le maniche e il tempo per fare tutto si trova!”
Il ritratto di un ragazzo che ci piace: con voglia di sognare ma coi piedi ben saldati per terra.